Domenica prossima – 17 settembre 2023, dalle ore 9 alle ore 13, in piazza Garbaldi – nell’ambito dell’«estate militante» del Partito Democratico pugliese, si raccolgono le firme dei cittadini anche per chiedere l’immediato stanziamento delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC).
Il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) rappresenta uno dei principali strumenti nazionali per ridurre le disuguaglianze territoriali e promuovere uno sviluppo socialmente equo e sostenibile. Il Fondo gestisce la componente obbligatoria di cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali europei, ed è quindi un elemento chiave delle trasformazioni sociali, infrastrutturali ed economiche che servono per rendere la Puglia una regione moderna e competitiva secondo le strategie di sviluppo sostenibile dell’Unione Europea.
La scorsa programmazione dei fondi europei (2014/2020) ha rappresentato per la nostra Regione un’esperienza importante e significativa, soprattutto riguardo al sostegno al tessuto produttivo ed economico. Al 31 dicembre 2022, la Puglia ha raggiunto il tetto dei 7,3 miliardi di euro di investimenti, coinvolgendo tutto il tessuto imprenditoriale regionale: 2 miliardi di Euro sono stati investimenti promossi da grandi imprese mentre ben 5,3 miliardi di Euro sono investimenti presentati da PMI e da start up.
Secondo la Banca d’Italia, anche durante il Covid, grazie a 820 milioni di euro del FSC come garanzie, oltre 21mila imprese hanno ottenuto in tempi record mutui per 2,1 miliardi di euro, salvaguardando produzione e occupazione. Nella programmazione 2021-2017, sono stati stanziati dal Governo Draghi ben 50 miliardi per Fondo di Sviluppo e Coesione, da ripartire tra le varie Regioni secondo cadenze annuali. Tuttavia, il Governo Meloni ha bloccato l’erogazione delle quote del FSC, causando agli enti locali un danno di entità più che doppia, in quanto non consente alle Regioni di spendere neanche i fondi europei, che richiedono il cofinanziamento proveniente appunto dal FSC.
Restano così ostaggio della Presidenza del Consiglio moltissimi progetti già avviati nella scorsa programmazione, che per continuare necessitano delle risorse della nuova programmazione, così come moltissimi nuovi progetti per il benessere dei cittadini, che dal confronto con le associazioni datoriali e sindacali sono immediatamente cantierabili. Soprattutto in affiancamento dei fondi PNRR, che devono urgentemente portare al completamento dei progetti entro il 2026, è oggi quanto mai urgente rilanciare gli investimenti, assicurando una proficua interazione e complementarietà delle risorse. Per questo è indifferibile lo stanziamento del FSC da parte del Governo nazionale in misura adeguata ad affrontare i tanti temi verso i quali serve uno sviluppo: un’economia digitale, green, circolare, inclusiva, improntata al benessere sociale, alle maggiori competenze e al contrasto ai divari geografici e di genere, al gap di sviluppo e digitalizzazione, alla riconversione di alcuni settori produttivi. Possono sembrare temi astratti ma si tratta di progetti che toccano il quotidiano delle persone: con questi fondi sono stati finanziati in Puglia progetti per piste ciclabili, casse integrazioni per imprese in difficoltà, nuovi autobus per il trasporto pubblico, potenziamenti della rete ferroviaria, ammodernamenti delle strutture sanitarie, linee di credito per l’imprenditoria giovanile, e molto altro. Il futuro della nostra Regione passa da una programmazione industriale e di sviluppo seria e adeguatamente finanziata. Chiediamo quindi al Governo di trasferire subito le risorse del Fondo di Sviluppo e di Coesione per dare continuità operativa alla programmazione regionale.